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  • BONUS EDILIZI 2024;
  • CHI HA DIRITTO AL SUPERBONUS 110%;
  • PLUSVALENZA VENDITA IMMOBILE CON SUPERBONUS 110;

 

 

BONUS EDILIZI 2024, TUTTE LE AGEVOLAZIONI PER LA TUA CASA

L’anno nuovo porta novità per chi effettua lavori nella propria abitazione? Che si tratti di lavori su unifamiliari o interventi in condominio, sono diverse le modifiche per i bonus edilizi 2024, partendo dal superbonus e passando per la cessione del credito, ma non solo.

Scopriamo tutto quello che c’è da sapere sui bonus casa 2024 per sfruttarli al meglio, passando sotto la lente di ingrandimento le agevolazioni confermate per il nuovo anno, quelle che vengono modificate e anche quelle che non saranno più utilizzabili.

Superbonus 2024

La formula del superbonus 2024 prevede che la detrazione fruibile passa dal 90% del 2023 al 70%. La legge di Bilancio 2024, inoltre, prevede che venga tassata al 26% la plusvalenza ottenuta rivendendo una casa che è stata ristrutturata con il superbonus 110. Va segnalato anche un decreto approvato in extremis in Consiglio dei Ministri del 28 dicembre 2023 tramite cui viene introdotta una sanatoria per i cantieri già avviati nel corso del 2023, ma solo per chi rispetta determinati requisiti. È stato anche approvato un contributo straordinario per i redditi bassi.

Ecobonus 2024

Fa parte del pacchetto di bonus casa 2024 anche l’ecobonus, una detrazione Irpef da sfruttare in 10 anni in sede di dichiarazione dei redditi, può variare tra il 50% e il 75% in funzione della tipologia di lavori realizzati. Dal 17 febbraio 2023, data di entrata in vigore del “decreto Cessioni”, per gli interventi di efficienza energetica previsti dall’articolo 14 del Dl 63/2013, non è più possibile optare per lo “sconto in fattura” o per la cessione del credito d’imposta corrispondente alla detrazione spettante.TRES

Bonus ristrutturazione

Il bonus ristrutturazione è stato prorogato fino 2024 dal governo Meloni con la legge di Bilancio. Si tratta di una detrazione Irpef del 50% per i lavori di ristrutturazione. La detrazione si può effettuare in 10 anni e in quote di pari importo sul 50% delle spese sostenute per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Il tetto di spesa è di 96mila euro per unità immobiliare.

Come funziona il bonus infissi 2024?

In realtà non esiste un bonus infissi vero e proprio. Tuttavia, è possibile lo stesso ottenere delle agevolazioni per la sostituzione degli infissi. Per farlo, si può ricorrere, principalmente, a due bonus edilizi: l’ecobonus e il bonus ristrutturazione, entrambi nella misura del 50%.

Sismabonus

Il sismabonus prevede che, per le spese sostenute dal primo gennaio 2017 al 31 dicembre 2024, venga riconosciuta una detrazione del 50% da calcolare su un ammontare massimo di 96mila euro per unità immobiliare (per ciascun anno), da ripartire in 5 quote annuali di pari importo. La detrazione al 70 o all'80% riguarda gli interventi che riducono il rischio sismico di 1 o 2 classi e quando i lavori sono stati realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali sarà pari all'80 o all'85% (supersismabonus).

Bonus verde

Il bonus verde, invece, è un’agevolazione pensata per la cura di giardini, terrazzi e aree scoperte, che siano di pertinenza di immobili a uso abitativo. Nel dettaglio, si traduce in uno sconto del 36% entro un limite di spesa di 5mila euro (suddivisa in dieci quote annuali di pari importo). Tuttavia, Le spese che non rientrano nel bonus verde 2024 sono:

  • manutenzione ordinaria: di giardini già esistenti e con regolarità periodica, non sostenendo alcuna innovazione;
  • acquisto di attrezzature specifiche: pale, picconi e tagliaerba;
  • interventi lavorativi da parte del proprietario.

Bonus mobili 2024

Nel 2024 si rinnova la formula del bonus mobili (o bonus elettrodomestici 2024), cambiando parametri rispetto agli anni precedenti. Dal 1° gennaio 2024 saranno agevolabili le spese entro il limite massimo di 5.000 euro per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici per l’arredo di un immobile oggetto di interventi di ristrutturazione e recupero del patrimonio edilizio. Lo scorso anno, invece, l’importo massimo detraibile era di 8.000 euro.

Bonus barriere architettoniche 2024

Il bonus barriere architettoniche 2024 può essere applicato solo per la realizzazione di interventi che riguardano scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici e limitatamente a edifici già esistenti. L'agevolazione al 75%, di fatto, consiste nell'eliminazione di ostacoli verticali.

Come funziona il bonus facciate nel 2024?

Nessuna novità per il bonus facciate. Come è noto, la manovra di Bilancio 2021 aveva ridotto l'agevolazione dal 90% al 60%, prima della proroga fino al 31 dicembre 2022. Tuttavia, il bonus facciate era già andato in pensione nel 2023 e non sarà possibile scaricare le spese per i lavori eseguiti sulle facciate nemmeno nel 2024.

 

 CHI HA DIRITTO AL SUPERBONUS 110% NEL 2024

Il percorso del Superbonus 110% volge al termine. Nel 2024 non sarà più erogata questa percentuale per le spese dell’anno, bensì il 70%entro la scadenza limite del 31 dicembre 2024.

Nel 2025 ci sarà un ulteriore scalino da compiere: la percentuale scenderà al 65% e il prossimo anno sarà anche l’ultimo che vedrà attivo questo bonus.  Condomini con spese asseverate entro il 31 dicembre 2023

Chi ha diritto dunque al Superbonus 110% nel 2024? La possibilità di avere un rimborso del 110% resta attiva solo per le spese effettuate e asseverate dentro il 31 dicembre 2023 e solo per i condomini.

In questo caso, occorre avere presentato uno Stato di avanzamento dei lavori entro il termine del 2023. Come accennato, l’opzione è attiva solo per i condomini, mentre per le villette l’agevolazione è terminata con lo scadere del 2023. 

Cosa fare se i lavori sono ancora in corso: sconto al 70% o sanatoria 

Chi non avesse ancora terminato lavori in corso ha la possibilità di passare allo sconto del 70% oppure di beneficiare della sanatoria prevista dal governo Meloni

Quest’ultima è rivolta a chi non portasse a termine i lavori o non raggiungesse il miglioramento di due classi energetiche richiesto dal Superbonus. Grazie alla sanatoria, non sarà necessario restituire i crediti riscossi finora.

La misura dovrebbe semplificare la chiusura dei cantieri e ridurre la possibilità di contenziosi tra aziende e committenti.

 Il fondo di povertà per ISEE sotto i 15mila euro

È stato previsto un’ulteriore misura e ha istituito un fondo di povertà per ISEE sotto i 15mila euro. I soggetti interessati potranno ricevere un ulteriore aiuto da parte del governo, che andrà a coprire in parte la differenza tra il 70% e il 110% per le spese effettuate entro il 31 ottobre 2024. 

Il fondo di povertà è dedicato esclusivamente a chi ha portato a termine e asseverato almeno il 60% dei lavori entro il 31 dicembre 2023.

Al momento è stato istituito un fondo di circa 16 milioni di euro, che probabilmente però non sarà sufficiente. Si attendono aggiornamenti da parte del Ministero dell’Economia nei prossimi mesi.

 

PLUSVALENZA PER VENDITA DI UN IMMOBILE RISTRUTTURATO CON IL 110%

La casa ancora una volta al centro della Legge di Bilancio. Tra le novità introdotte spicca la modifica alle regole per il calcolo delle plusvalenze in caso di vendita di un immobile ristrutturato con il Superbonus 110% con sconto in fattura o cessione del credito da meno di 10 anni.

Prima di entrare nel dettaglio della nuova normativa, vediamo cosa prevede la legge attuale. Oggi, se un proprietario vende un immobile entro i 5 anni dalla data di acquisto o costruzione e genera una plusvalenza, su quest’ultima deve pagare una tassazione del 26%.

Come si calcola la plusvalenza? Si sottrae all’importo ricevuto dalla vendita la somma spesa per acquistare o costruire la casa più ogni altra spesa di ristrutturazione sostenuta nell’arco di cinque anni. In concreto: se un proprietario ha acquistato una casa nel 2020 per 500.000 euro, esegue lavori di ristrutturazione per 100.000 euro e la rivende nel 2024 per 700.000 euro, la plusvalenza sarà pari a 100.000 euro (700 – 500 – 100) e la tassa da pagare sarà pari a € 26.000 (ovvero 26% di 100.000).

Vediamo ora cosa cambia in base alle norme previste dal Governo. Sono modificati i criteri con i quali si calcolano le plusvalenze in caso di cessione di immobili ristrutturati da meno di 10 anni con il Superbonus 110%. In particolare:

  1. Vendita di un immobile entro 5 anni dalla ristrutturazione con Superbonus 110%.
    In questo primo caso le spese di ristrutturazione non sono conteggiateper il calcolo della plusvalenza. Se un proprietario ha acquistato un immobile nel 2020 per 000 euro, lo ha ristrutturato con Superbonus nel 2021 per 100.000 euro e lo rivende nel 2024 per 700.000 euro, la plusvalenza guadagnata sarà di 200.000 euro (700 – 500) e l’imposta da pagare sarà, quindi, 52.000 euro (26% di 200.000);
  2. Vendita di un immobile tra i 5 e i 10 anni dalla ristrutturazione Superbonus 110%.
    In questo secondo caso le spese di ristrutturazione sono conteggiate nella misura del 50%ai fini del calcolo della plusvalenza. Ecco, quindi, l’esempio: se il nostro proprietario ha acquistato un immobile nel 2020 per 000 euro, lo ha ristrutturato con Superbonus nel 2021 per 100.000 euro e lo rivenderà nel 2027 per 700.000 euro, la plusvalenza ammonterà a 150.000 euro (700 – 500 – 50) e l’imposta da pagare sarà di 39.000 euro (26% di 150.000).

Sono esclusi da tali modifiche gli immobili ricevuti in eredità, le prime case e gli immobili venduti dopo 10 anni dal termine della ristrutturazione.

 

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